sabato 9 luglio 2011

Rinnovabili, nuovo record di investimenti nel 2010

pannelli solari.
Paolo Tosatti
Green revolution. Secondo un nuovo rapporto dell’Unep sono stati 211 i miliardi di dollari spesi per lo sviluppo delle fonti alternative. Solo 8 in meno rispetto a quelli impiegati per le energie fossili


 Nell’anno passato gli investimenti complessivi in energie rinnovabili hanno toccato la cifra record di 211 miliardi di dollari, appena inferiore a quella di 219 miliardi che i Paesi hanno speso per quelle tradizionali. Rispetto al 2009 la green energy ha attirato il 32 per cento degli investimenti in più, registrando una crescita che negli ultimi sette anni ha superato il 500 per cento. Per la prima volta le somme spese dai Paesi in via di sviluppo per solare, geotermico, idroelettrico ed eolico hanno superato quelle degli Stati industrializzati: 72 miliardi contro 70.
A guidare la classifica assoluta è il Dragone cinese, che con i suoi 48,9 miliardi di dollari indirizzati allo sviluppo delle rinnovabili è diventato il leader globale degli investimenti verdi. Seguono la Germania, con 41 miliardi, e gli Stati Uniti, con 29, 6 miliardi. Il Vecchio Continente ha registrato invece un calo del 22 per cento, che ha portato gli stanziamenti alle fonti alternative a 35,2 miliardi. Nel contesto europeo dietro l’apripista tedesco si trovano l’Italia con 5,5 miliardi di dollari (più 59 per cento), la Francia con 2,7 miliardi (più 150 per cento) e la Repubblica Ceca con 2,3 miliardi (più 163 per cento).
Secondo il dossier dell’Unep la crescita delle rinnovabili non è stata determinata solo dall’aumento degli investimenti, ma anche dal notevole calo dei prezzi che le tecnologie pulite hanno registrato. Le Nazioni unite evidenziano una diminuzione del 60 per cento nel costo per megawatt per i pannelli fotovoltaici e una contrazione del 18 per cento nei prezzi delle turbine eoliche. Non a caso eolico e solare sono i due settori che guidano il trend positivo, con erogazioni che si attestano rispettivamente su 94,7 e 26,1 miliardi di dollari. Più contenuti i fondi stanziati per biomasse e il recupero di energia dai rifiuti, che si attestano su un totale di 11 miliardi. Mentre si riducono del 22 per cento gli investimenti in progetti su larga scala, aumenta la disponibilità di fondi per quelli su scala ridotta, come dimostra il raddoppio del comparto del mini-fotovoltaico che è cresciuto di oltre il 90 per cento e ha toccato la cifra di 60 miliardi.
Escludendo le dighe idroelettriche, nel corso del 2010 le fonti rinnovabili hanno fornito il 5 per cento dell’elettricità globale, circa un terzo della nuova capacità complessiva.
«Questi numeri dimostrano che entro un paio di anni al massimo gli investimenti nelle energie pulite supereranno quelli nelle fonti tradizionali, considerate sempre più spesso superate e obsolete», ha sottolineato Virginia Sonntag O’Brien, funzionario dell’Unep e curatrice del rapporto. «Quella che si prepara è una rivoluzione epocale». Così ora per la tanto attesa Green revolution esiste anche una data “ufficiale”.

Fonte:http://www.terranews.it/

Nessun commento:

Posta un commento