lunedì 1 ottobre 2012

CATENA UMANA ATTORNO AL PARLAMENTO







Buongiorno, ci presentiamo in due parole. Ci identifichiamo con lo spirito rivoluzionario della “non pagina” Fb Catena Umana Attorno al Parlamento Italiano, presente da diverso tempo nel web e da noi fondata. Siamo cittadini italiani, padri e madri, figli e nipoti che da diversi mesi condividiamo, non solo a livello virtuale, certi ideali e abbiamo già proposto nel passato alcuni eventi che ci hanno portato in tante piazze italiane, a Roma e per ultimo a Vicenza...


La Catena Umana è un simbolo così come lo è il Parlamento o la Base della Eurogendfor, dove protesteremo, come tappa intermedia prima di giungere a Roma, contro la Polizia Europea e anche se la politica, non solo nazionale, non vuole che se ne parli, tramite un censura senza precedenti, noi non solo ne parliamo, ma stiamo giusto andando di persona a gridare tutto il nostro dissenso verso questa Polizia dai poteri illimitati che presto vedremo attivi sul nostro suolo italiano. Noi non la vogliamo: fuori dall'Italia!
Il vostro compito adesso è quello di divulgare il più possibile l'evento più importante mai organizzato in Italia dai tempi della Resistenza: contro la censura di regime, contro tutti i poteri forti, contro tanti partiti, partitini o movimenti pronti a prendere il posto di questi farabutti! Non si andrà al voto, non serve, serve ARRESTARLI tutti!

Uscite dal virtuale, venite qui a Roma con noi e per coloro che non possono scendete nelle vostre strade e piazze e fate sapere a tutti il Popolo Italiano ha deciso di riprendersi la propria dignità!

Noi siamo qui davanti al Parlamento e nessuno può sapere quanto ci rimarremo ma una cosa è certa: ce ne andremo solo e quando il Governo e le più alte cariche dello Stato si saranno dimessi insieme al Capo dello Stato e a tutti i parlamentari, nessuno escluso, arrestati e portati nelle patrie galere. Coraggio, facciamo il miracolo e quando il popolo si muove assume una forza incredibile e nessuno alzerà un dito contro nessuno e alla fine anche le forze di Polizia si renderanno conto che è inutile la repressione e verranno dalla nostra parte!

SIATE BUSSOLE PER I VOSTRI FRATELLI E SORELLE: IL POPOLO UNITO E' INVINCIBILE!

Messaggio per i possibili infiltrati e\o facinorosi
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=282483885191289&set=a.198436873595991.34414.196486440457701&type=1&theater

Risposta sul "dopo assedio"
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=279817992124545&set=a.198436873595991.34414.196486440457701&type=1&theater

Ispirazione da V di Vendetta:
http://www.youtube.com/watch?v=Q_Hc5SJypyA

Discorso sulla Rivoluzione:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=273582339414777&set=a.198436873595991.34414.196486440457701&type=3&theater

Volantino Ufficiale:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=279196485520029&set=a.198436873595991.34414.196486440457701&type=1&theater

"Grida nel deserto" dalla piazza dell'Arena di Verona 13/09/2012
http://www.youtube.com/watch?v=n6Cy4IbdXtc&feature=player_embedded


 6/03/12 ( nascita della pagina ) http://www.youtube.com/watch?v=n9rAmEORh5I&feature=youtube_gdata_player

11/03/12 ( intervista ad uno dei fondatori )
http://www.youtube.com/watch?v=f52CcDAs4OI&feature=youtube_gdata_player

12/04/12 ( video arresto ) http://www.youtube.com/watch?v=gT9UsGHjryE&feature=related

12/04/12 ( audio intercettato dopo arresto ) http://www.youtube.com/watch?v=d6V3AdhzZHE&feature=relmfu

11/07/12 ( video ufficiale ) http://www.youtube.com/watch?v=E7-JHmEH0DI

11/07/12 ( servizio di una giornalista )
http://www.youtube.com/watch?v=EwvKsfVBEr8

15/09/12 (video integrale Vicenza)
http://www.youtube.com/watch?v=0j0BRQIA9lg&feature=player_embedded

15/09/12 (contro la Eurogendfor) http://www.youtube.com/watch?v=J0gqJGZqthg&feature=player_embedded

29/09/12 ( prime foto )
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.4593070595899.176057.1566199397&type=1

29/09/12 ( primo video )
http://www.youtube.com/watch?v=bZH2b0Mu3G8&feature=youtube_gdata_player

29/09/12 ( appello dal Parlamento di tanti 'piccoli fiori')
http://www.youtube.com/watch?v=R3-f8sUOb9s&feature=youtube_gdata_player

Riportiamo il Trattato di Velsen tradotto in italiano (Trattato di Costituzione della Gendarmeria Europea, per ora 6 paesi coinvolti), così ognuno di voi può rendersi conto di persona di cosa stiamo parlando:
http://files.meetup.com/699381/trattato_velsen.pdf

Riportiamo qui anche una spiegazione semplice su cosa sia il MES e che cosa comporti per noi ormai farne parte come Stato:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=243840479055630&set=a.198436873595991.34414.196486440457701&type=3&theater



mercoledì 19 settembre 2012

Mafia, racket a imprenditori: 16 arresti a Brindisi



Mafia, racket a imprenditori: 16 arresti a Brindisi

Estorsioni, furti e rapine agli industriali del fotovoltaico e dell'eolico. Così avrebbe fatto affari il clan Buccarella della Sacra corona unita. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state chieste dalla dda di Lecce

 I carabinieri del Comando provinciale di Brindisi hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, a carico di 16 persone ritenute affiliate o fiancheggiatori del clan "Buccarella" della Sacra Corona Unita che opera anche nella provincia di Lecce. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento e furto, reati aggravati dal metodo mafioso.

L'operazione, chiamata 'Helios', trae origine da indagini, compiute nel Brindisino, che avrebbero accertato l'esistenza di una presunta associazione di stampo mafioso e impegnata principalmente nel racket nei confronti di almeno sette imprenditori che stavano realizzando nell'area salentina impianti per l'energia solare o eolica.


 

VIDEO

lunedì 30 aprile 2012

Le verità sulle incidenze del fotovoltaico “assimilate” sulle bollette elettriche

Dispiace vedere che professionisti propaghino con colpevole leggerezza e vogliamo sperare senza malafede, notizie scorrette che mettono a repentaglio il lavoro ed il futuro di decine di migliaia di persone. Ci riferiamo alla notizia degli aumenti in bolletta ENEL che tutti i media stanno propagando corredata di motivazioni e numeri assolutamente sbagliati. Questo modo di fare informazione denota come minimo una scarsissima professionalità e mancanza di cultura specifica, ma soprattutto lascia presagire che i produttori di energia inquinante stiano facendo una fortissima ed a quanto pare efficace campagna di pressione e disinformazione. Per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio di faziosità analizziamo i dati forniti da AEEG (Autorità per Energia Elettrica e Gas) che peraltro non brilla per imparzialità ed anche questo aspetto, trattandosi di una Autorità Garante, non è proprio degno di un Paese che si ostina a volersi definire democratico e civile. A questo link http://www.autorita.energia.it/allegati/consumatori/bolletta_trasparente.pdf chiunque può scaricare un documento, redatto da AEEG che spiega quali sono le componenti del costo in bolletta.
In questo documento, che invitiamo a leggere con attenzione, assumono particolare evidenza alcuni elementi che elenco di seguito:
1. Per una famiglia media il costo di energia elettrica è di circa 517 Euro/anno;
2. Di questo costo solo il 57% è energia, tutti gli altri sono oneri di decine di tipi diversi che vanno dal supporto alle Ferrovie, allo smantellamento delle misere centrali nucleari Italiane per il cui smaltimento stiamo però pagando da oltre 20 anni, al sostegno per inceneritori e smaltimento di scorie della lavorazione petrolifera (un regalino quest’ultimo che ha trasformato un costo industriale dei petrolieri in un business che ha reso loro finora oltre 35 miliardi pagati dai cittadini in bolletta);
3. Imposte su tutti gli importi, quindi tasse sugli oneri, cioè la tassazione di una tassa!! Di queste cifre 5,58 Euro/mese dipendono dalle rinnovabili. Capito bene? 5,5 Euro al mese!! Ha senso fare tutta questa cagnara per 5,5 Euro al mese? Questo è ovviamente l’aspetto negativo;
Le rinnovabili però hanno anche numerosi aspetti positivi che elenco brevemente:
1. Hanno creato in questi anni di recessione generale, oltre 150.000 posti di lavoro in controtendenza con ogni altro settore (e non è che non esistano altri settori pesantemente incentivati che però producono solo disoccupazione), posti di lavoro soprattutto giovanili e soprattutto al SUD;
2. Producono nelle ore centrali del giorno una enorme quantità di energia che ha fatto diminuire il costo dell’energia nelle ore di picco dei consumi;
3. Producono un enorme beneficio ambientale che significa, maggior benessere, minore quantità di patologie e quindi minori costi di sanità a carico della collettività;
4. Producono entrate fiscali importanti per lo stato in termini di IVA, contributi, IRES, IRAP, concessioni, permessi, bolli, contrattualistica;
5. Rendono il costo dell’energia sempre meno dipendente dal costo del petrolio, gas, uranio, carbone ecc.
TUTTI QUESTI BENEFICI NON VALGONO 5,5 EURO AL MESE A FAMIGLIA?
Davvero dobbiamo credere che i cittadini Italiani correttamente informati, sarebbero contrari a spendere 5,5 Euro al mese a famiglia, per dare lavoro e lasciare un ambiente migliore ai propri figli?
E allora perché si continua a dare una informazione distorta e parziale?
Suggeriamo noi una risposta che si può trovare anche in un altro documento ufficiale dell’AEEG il seguente:
RELAZIONE DELL’AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS SULLO STATO DEI MERCATI DELLʹENERGIA ELETTRICA E DEL GAS NATURALE E SULLO STATO DI UTILIZZO ED INTEGRAZIONE DEGLI IMPIANTI ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI
Siate gentili e leggete anche questo che dice testualmente:
“I prezzi e i profili di offerta tipici degli impianti eolici e fotovoltaici hanno l’effetto di comprimere i prezzi di equilibrio su MGP (Mercato del Giorno Prima) in molte ore, riducendo significativamente il numero di ore in cui gli impianti termoelettrici hanno l’opportunità di coprire, oltre ai loro costi variabili, almeno parte dei loro costi fissi.” Cosa significa al di fuori del gergo tecnico? Significa che il fotovoltaico e l’eolico abbassano troppo i prezzi dell’energia e quindi coloro che producono energia inquinante non guadagnano più abbastanza. Cioè ENEL ed ENI non riescono più a guadagnare soldi perché le rinnovabili abbassano troppo il costo dell’energia quindi occorre screditare e distruggere le rinnovabili. Le fonti rinnovabili, nel 2011, hanno consentito un risparmio sul prezzo dell’elettricità all’ingrosso pari a 396 milioni di euro. A sostenerlo è l’Irex Annual Report 2012 dell’Istituto Althesys, che sarà presentato a Milano nelle prossime ore. L’analisi si basa sulla comparazione costi-benefici in una proiezione che somma gli effetti dal 2008 al 2030.
Tra i vantaggi economici spiccano quelli generati dall’abbattimento delle emissioni: l’anidride carbonica ha un preciso valore di mercato e la riduzione degli altri inquinanti comporta benefici in termini di mancato aggravio per i costi sanitari e le ore di lavoro perse. Altro punto a favore è la diminuzione del rischio: il prezzo dell’energia solare, eolica e geotermica resta fisso. Inoltre le rinnovabili, essendo “labour intensive”, consentono di ottenere ricavi diretti con un rapporto 1 a 3 tra quelli legati al valore degli impianti e dei servizi e quelli determinati dalle retribuzioni. Per quanto riguarda i costi, i dati del Report indicano che gli incentivi che servono a coprire il differenziale tra il prezzo dell’energia convenzionale e quello delle rinnovabili presentano uno scarto. La tendenza è a scendere man mano che aumenta la competitività delle varie fonti (ad esempio per il solare è previsto l’azzeramento degli incentivi tra quattro anni). Il secondo dato mostra come l’energia elettrica, nel nascente sistema decentrato, presenta tassi di spreco che verranno eliminati entro il 2020.Sommando costi e benefici si ricava un saldo positivo che vale, al 2030, tra i 21,8 e i 37,7 miliardi di euro.
“I dati indicano con chiarezza un effetto positivo sul sistema Paese in tutti gli scenari tracciati”, avverte Alessandro Marangoni, l’economista che guida Althesys. http://www.althesys.com/sviluppo-di-conoscenze/osservatori-e-centri-di-ricerca/irex-monitor/annual-report.
“I divulgatori delle notizie false” sono consapevoli di essere complici di questa vergognosa operazione ?
Se sono consapevoli si vergognino ricevendo in cambio tutto il nostro disprezzo come uomini prima ancora che come professionisti.
Se non ne sono consapevoli si documentino, ci invitino ad una intervista, chiedano informazioni, approfondimenti e chiarimenti, ma facciano un’informazione onesta. Non saremo certo noi a dirvi che le rinnovabili sono la soluzione di tutti i problemi energetici; l’unica soluzione è probabilmente un mix di energie nel quale ogni sorgente lavori al meglio delle prestazioni, ma non possiamo permettere che scelte strategiche importanti per il futuro della nostra nazione vengano fatte da pochi speculatori, orientati solo a tutelare i loro interessi e del tutto indifferenti al bene della collettività.

fonte:  http://www.videoandria.com/2012/04/29/le-verita-sulle-incidenze-del-fotovoltaico-assimilate-sulle-bollette-elettriche/

domenica 29 aprile 2012

Sei in: Il Fatto Quotidiano > Ambiente & Veleni > “Il carbo... “Il carbone dell’Enel fa un morto al giorno e costa due miliardi l’anno

Greenpeace Italia anticipa al Fatto Quotidiano il suo rapporto su Enel, basato sulle ricerche della fondazione olandese SOMO e della European Environmental Agency (EEA). Investimenti minimi nelle nuove rinnovabili, sostegno anacronistico al carbone e nucleare all’estero.

Un morto al giorno, 366 l’anno per la precisione. Sono quelli riconducibili all’inquinamento prodotto dalle centrali a carbone dell’Enel secondo la proiezione della Fondazione Somo per Greenpeace Italia. Applicando i parametri dell’Agenzia Europea per l’Ambiente alle emissioni in atmosfera delle centrali della compagnia ex pubblica emerge che “le morti premature associabili alla produzione di energia da fonti fossili di Enel per l’anno 2009 in Italia sono 460. I danni associati a queste stesse emissioni sono stimabili come prossimi ai 2,4 miliardi di euro. La produzione termoelettrica da carbone costituisce una percentuale preponderante di questi totali: a essa sono ascrivibili 366 morti premature (75%), per quell’anno, e danni per oltre 1,7 miliardi di euro (80%)”. Un responso implacabile che la Fondazione ha trasmesso all’Enel ricevendo, purtroppo, risposte molto elusive.
Greenpeace 
http://images.slidesharecdn.com/12staticagreen-120428124710-phpapp01/95/slide-1-728.jpg?1335635415Il mondo sta cambiando, la produzione di energia è sempre più diffusa e decentrata, ma l’Enel non vuole mollare: il suo vecchio mondo, quello delle grandi centrali a gas, carbone, uranio, olio combustibile deve essere preservato. “Enel è entrata a gamba tesa sul tema dell’incentivazione alle rinnovabili – ha dichiarato a Repubblica.it il senatore del PD Francesco Ferrante – . Le cose sono due: o si tratta di disinformazione o di una sorta di confessione di chi guarda al passato e ha paura del futuro”.
Per Greenpeace Italia non ci sono dubbi: Enel ha paura delle rinnovabili perché è ancorata al passato o si affida a tecnologie di dubbia efficacia. “Se si eccettua l’idroelettrico, che in Italia è semplicemente un’eredità di investimenti passati e in altre regioni, come in America Latina, è collegato a progetti potenzialmente ad alto impatto ambientale, gli investimenti di Enel nelle rinnovabili sono minimi, specialmente in Italia ed Europa, dove la riduzione delle emissioni di Co2 è affidata al nucleare o a improbabili tecnologie come la cattura e sequestro del carbonio (Carbon Capture Storage o CCS)”, ha dichiarato Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia.
Nel suo rapporto, che ilfattoquotidiano.it ha ottenuto in anteprima, Greenpeace non si limita a puntare il dito, come ha già fatto più volte in passato, sul mix energetico “anacronistico” di Enel, ma analizza per la prima volta i costi esterni delle centrali Enel a carbone e petrolio. “Si tratta dei costi per l’ambiente, l’agricoltura e la salute dei cittadini. Sono voci di costo che non compaiono nei bilanci, perché la società non li paga. A pagare è però l’ecosistema nel suo complesso”.
Greenpeace fa riferimento a un rapporto della fondazione olandese SOMO, che uscirà nei prossimi mesi, e allo studio della EEA (European Environmental Agency), l’agenzia per l’ambiente dell’Unione Europea, uscito nel novembre del 2011. Lo studio dell’EEA individua i 20 impianti di produzione di energia più inquinanti in Europa. In Italia il primato spetta alla centrale a carbone Federico II di Brindisi, gestita dall’Enel, i cui costi esterni (calcolati dall’EEA) ammontavano a 707 milioni di euro nel 2009: una cifra che supera i profitti che Enel ottiene dalla centrale. “E’ un gioco pericoloso, che non vale la candela”, continua Onufrio. “I profitti sono ottenuti con un prezzo altissimo per l’ambiente e la salute”. Greenpeace Italia ha esteso la metodologia utilizzata dallo studio dell’EEA a tutte le centrali a carbone gestite da Enel in Italia ed è arrivata a conclusioni preoccupanti: “I costi esterni delle centrali a carbone sono di 1,7 miliardi di euro – oltre il 40% dell’utile che Enel ha ottenuto a livello consolidato, in tutto il mondo, nel 2011”, si legge nel rapporto. “Se alle attuali centrali si dovessero aggiungere quelle di Porto Tolle e Rossano Calabro – che potrebbero presto essere convertite da olio a carbone – i costi esterni potrebbero toccare la quota di 2,5 miliardi di euro all’anno, suddivisi in costi per la salute, danni alle colture agricole, costi da inquinamento dell’aria e da emissioni di Co2”.
Al termine del rapporto, Greenpeace chiede ad Enel di effettuare al più presto una valutazione dei costi esterni delle centrali a combustibili fossili, riportando i risultati all’interno del bilancio di sostenibilità. Tra i quesiti rivolti ad Enel non mancano i riferimenti al progetto per la centrale a carbone di Galati, in Romania, “in un’area già colpita da decenni di inquinamento dell’industria pesante rumena” e alla centrale Reftinskaya GRES, nella regione di Ekaterinburg, in Russia, che sarebbe stata accusata di “violazioni di norme ambientali” da parte delle autorità locali. Altre domande riguardano i reattori nucleari Cernavoda 3 e 4, che Enel gestisce in Slovacchia e il progetto Baltic NPP a Kaliningrad, in Russia, per la costruzione di un nuovo reattore nucleare.
Alcune delle domande di Greenpeace sono state inoltrate alla società dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica (Banca Etica) azionista “critico” di Enel dal 2007. Enel sarà tenuta a rispondere entro il giorno dell’assemblea, prevista per lunedì 30 aprile. Tra gli azionisti saranno presenti, oltre alla Fondazione di Banca Etica, anche il vescovo guatemalteco Alvaro Ramazzini – delegato dai Missionari Oblati – e l’attivista colombiano Miller Armin Dussan Calderon, professore dell’Università Surcolombiana e presidente di Assoquimbo, associazione dei comitati locali colombiani che presidiano il territorio contro la costruzione della diga Enel di Quimbo in Colombia. Ramazzini e Calderon porteranno in assemblea la voce delle popolazioni del sud del mondo impattate dai progetti idroelettrici della compagnia italiana. L’assemblea potrà essere seguita online sul sito del Fatto Quotidiano e su Twitter (#nonconimieisoldi e #azionisticritici).
 di Marco Atella e Andrea Di Stefano

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/29/centrali-carbone-dellenal/212586/